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Cimo, nessun accordo al ribasso per il contratto

Sindacato Redazione DottNet | 15/01/2019 17:16

Il comma 687 della Legge di Bilancio 2019 mette indebitamente in discussione l'attuale assetto dei contratti nazionali di lavoro

"Nessun accordo al ribasso sulle risorse per il contratto dei medici 2016-18 scaduto". Lo afferma il sindacato dei medici Cimo, in relazione al comma 687 della Legge di Bilancio 2019 che secondo l'organizzazione mette indebitamente in discussione l'attuale assetto dei contratti nazionali di lavoro, materia di contrattazione di esclusiva competenza sindacale. Una norma che, affermano i sindacati medici, rischia anche di far saltare il rinnovo dei contratti.   "Come già accaduto con il comma 566 della Legge di Stabilità 2015, che imponeva uno stravolgimento nel lavoro dei sanitari, il comma 687 - rilava la Cimo in una nota - è la 'cartina al tornasole' della trasversalità politica di alcuni atti legislativi che hanno come obiettivo comune la volontà di abbassare i livelli di confronto, di concertazione e di democrazia nel nostro Paese".

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Dimostra inoltre, afferma Guido Quici, Presidente Nazionale Cimo, "come siano considerati i medici e i dirigenti sanitari del SSN da chi ha interesse ad erogare una sanità a costi sempre più bassi a danno dei cittadini italiani". "Il malcostume di utilizzare la Legge di Bilancio, nata per pianificare il budget del Paese, come espediente per imporre l'interesse politico del momento e per offrire 'mance' ad altri portatori di interesse, viene perpetuato anche da questo Governo. Ecco come si dà il via libera alla 'manina' di turno, che in questo caso è palesemente smascherata. Non basta certo questo - conclude la Cimo - ad aggirare e annullare i diritti dei lavoratori o il valore propulsivo della rappresentanza sindacale, e rafforza ancor di più le motivazioni delle nostre azioni giudiziarie contro ARAN e Regioni".

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